Dove vado: Digressioni @ Inchiostro 19

Come potete aver notato se mi seguite, Inchiostro 2019 sta generando una quantità importante di post e riflessioni sul blog, questo perché i due giorni in cui ho partecipato sono stati per me ricchissimi di esperienze e incontri, da entrambi i lati del palco, quello degli spettatori e quello dei partecipanti attivi (in quest’ultimo caso sia come ospite che come conduttore).

Per aumentare il mio grado di dissociazione, domenica 23 giugno ho sperimentato anche come ci si sente a essere presentato e presentatore contemporaneamente: nella bella, ma caldissima cornice del Caffè del Museo (e meno male che c’era la birra!) infatti ho fatto da maestro di cerimonie durante l’incontro sulle riviste culturali, introducendo Giorgio Ghibaudo e Mattia Tortelli in rappresentanza di Crack, e Laura Cuzzubbo e… il sottoscritto in rappresentanza di Digressioni.

L’evento, che ha richiamato un bel po’ di gente, o almeno ci piace pensare che siano tutti venuti per ascoltarci e non per bersi qualcosa di fresco, è stato particolarmente importante per noi di Digressioni, visto che era la nostra prima escursione in terra lombarda e la prima partecipazione a un festival letterario interessante e ben organizzato come Inchiostro (OK, questa è una marchetta per far sì che Lorenzo Sartori ci inviti anche il prossmo anno ;)).

Basandoci sui riscontri delle persone presenti sembra che ce la siamo cavata bene e che siamo riusciti a trasmettere l’amore e la cura che mettiamo per realizzare questa rivista che è del tutto indipendente e si basa sugli sforzi dei collaboratori. Menzione speciale a Laura che si è rivelata un’ottima intrattenitrice ed è passata con successo da membro silenzioso della redazione a capo intrattenitrice festivaliera, tanto che l’organizzazione ha dovuto fisicamente allontanarla dal locale, altrimenti a quest’ora era ancora lì che parlava…

Devo poi fare un necessario ringraziamento a Mattia Signorini che nel suo ultimo romanzo, Stelle Minori, ha inserito la creazione di una rivista letteraria indipendente e che ha deciso di parlarne proprio durante la sua presentazione a Inchiostro. A volte la sorte fa incontrare le persone proprio nel momento giusto e, quando succede, ne escono sempre cose meravigliose!

Quello che leggo (e presento): Naila di Mondo9

Se avete letto il mio post precedente, saprete che tra il 21 e il 23 giugno ho partecipato nella doppia veste di presentato e presentatore al festival Inchiostro, organizzato a Crema dal mio amico Lorenzo Sartori.

Tra le tante attività piacevoli, che comprendevano anche una discreta quantità di birra, ho avuto anche l’onore di co-condurre, assieme a Francesca Caldiani, la presentazione che Dario Tonani ha fatto della sua ultima fatica letteraria: Naila di Mondo9.

La copertina di Naila di Mondo 9

Naila è uno di quei libri che ti restano dentro per l’ambientazione: polverosa, cattiva, feroce; Mondo9 è quasi un personaggio del libro, dotato di vita propria e desideroso di ucciderti. Come ho detto a Dario durante la presentazione: leggendo Naila di Mondo9 senti caldo, e sete, e hai un fortissimo desiderio di toccare l’acqua, lavarti le mani.

Naila di Mondo9 è però anche tanto altro, e parlarne con l’autore è un’occasione incredibile per “entrare” ancor più nel romanzo, coglierne aspetti che ti erano sfuggiti, apprezzare le sfumature e, perché no, scoprire anche alcuni dei segreti che ogni autore ha riguardo il suo processo creativo.

Ho così percepito in modo ancora più forte la sensibilità di Dario, il desiderio di comunicare più che una storia appassionante, l’attenzione per l’universo femminile e il “coraggio” che ha avuto, in un mondo prettamente maschile come quello della fantascienza italiana, di creare un protagonista donna al comando di una nave donna in un mondo governato solo da uomini.

Naila diventa quindi un simbolo, un esempio per le donne e un monito per gli uomini e il romanzo di Dario rappresenta uno di quei libri speciali che, oltre ad appassionare, hanno il gran dono di veicolare dei valori importanti.

Come amo spesso dire, la fantascienza è un ottimo modo per parlare del presente e del nostro mondo, e l’opera di Dario ne è un chiaro esempio.

Se volete vedere qualche foto della presentazione, la galleria è qui sotto.

I festival e gli amici

In giro per l’Italia ci sono migliaia di festival letterari, volendo farli tutti uno dovrebbe essere in un posto diverso ogni weekend, e a volte anche in due posti contemporaneamente.

Che poi viene da chiedersi come mai, se in Italia non legge nessuno ci siano così tanti eventi che vertono sui libri, ma questa è un’altra storia.

Per uno scrittore, presentare a un festival o, ancora meglio, essere invitato a un festival, è un piacere, un massaggio vivificante all’ego frustrato da tante delusioni, sempre che qualcuno venga ad assistere alla presentazione, ma ai festival, a differenza che in libreria qualcuno che si siede c’è sempre, se non altro perché ha sbagliato posto o per riposarsi un po’.

E poi il mondo degli scrittori è piccolo, in qualche modo ci si conosce tutti, di persona, sui social, anche solo di nome, perciò andare a un festival è spesso come la cena di Natale con le persone che vedi poco: ci sono quelli che ti stanno sulle balle, chi vorresti incontrare più spesso, gli amici persi e ritrovati, ci sono perfino i vecchi amori di tanti anni fa. Insomma, per uno scrittore, andare a un festival è l’equivalente di passare un weekend da parenti che vivono lontano.

Capita poi che un festival sia particolarmente piacevole, vuoi per il luogo, per l’organizzazione, per gli ospiti; o per tutte queste cose assieme, come è stato per Inchiostro, che si è svolto nei chiostri del museo a Crema il 21-22-23 giugno.

E se il festival in questione è organizzato da un tuo amico, come in questo caso l’instancabile Lorenzo Sartori, il tutto sfiora la perfezione, e dico sfiora perché come al solito la maledizione meteorologica che affligge le presentazioni di Niente di umano all’orizzonte ha colpito ancora, con il diluvio universale che si è abbattuto sul nord Italia sabato mattina.

Questa volta però non voglio parlare delle presentazioni che faccio come autore, ho già rotto le palle abbastanza, (però se volete vedervi le foto della presentazione che ho fatto con Ilaria Pasqua e Delos Veronesi, sono qui sotto) ma di un’attività per me nuova, quella di conduttore (maestro di cerimonie, presentatore di presentazioni, come cavolo si dice?!?) Insomma, vi voglio parlare del fatto che stavolta sono stato io a introdurre un autore, e in ben due occasioni.

Come ho già scritto, un buon conduttore determina la riuscita o meno di una presentazione, per cui trovarmi dall’altra parte della barricata mi ha reso un po’ teso, per due motivi:
primo, era la prima volta, e con un autore piuttosto noto nell’ambito della narrativa fantastica italiana;
secondo, a differenza mia che sono uno che ama andare a braccio, l’autore preferiva una certa pianificazione dell’evento.

Ma quindi? Di chi stai parlando? Come è andata?
Calma, calma, mo’ ve racconto…

Il sempre caro Lorenzo mi ha chiesto, in quanto frequentatore del genere fantastico sia in lettura che in scrittura, come un hard disk per intenderci, di co-condurre assieme a Francesa Caldiani niente popò di meno che Dario Tonani, l’autore delle Cronache di Mondo9 (Urania) e di Naila di Mondo9 (Oscar Fantastica), due fra i più famosi libri di fantascienza italiana degli ultimi anni. Capite quindi che, visto anche il pubblico abbastanza sostanzioso, la paura di fare brutta figura c’era.

Dario però è una persona squisita, cordiale e disponibile, che dice sempre cose interessanti e quindi, con Francesa che da professionista scafata bilanciava la mia cialtronaggine, abbiamo creato un’atmosefre molto bella e chiacchierato amabilmente di libri, di vita e di tutto quello che ci veniva in mente , coinvolgendo gli spettatori. Insomma, è stato davvero bello.

Non pago dell’esperienza, il giorno successivo ho condotto anche due autrici indipendenti, Monia Scott e Alessia Francone, due autrici indipendenti di narrativa fantastica, con le qualli ho dialogato sulle difficoltà di fare un buon worldbuilding, sul ruolo della donna nella letteratura fantastica e su cosa voglia dire essere autori indipendenti.

Poin ci sarebbe da parlare anche di Digressioni, ma penso di avervi annoiato abbastanza, per cui dovrete aspettare il prossimo post.

quasi dimenticavo: grazie a Laura Cuzzubbo per le foto!